NON SONO VEGETARIANO NE’ ANIMALISTA, MA CONDIVIDO L’INVITO CON TUTTO IL CUORE

NON SONO VEGETARIANO NE’ ANIMALISTA, MA CONDIVIDO L’INVITO CON TUTTO IL CUOREultima modifica: 2017-04-11T17:19:30+02:00da Quivisunusdepopulo
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NON SONO VEGETARIANO NE’ ANIMALISTA, MA CONDIVIDO L’INVITO CON TUTTO IL CUORE — 8 commenti

  1. Caro Amico, anzitutto Buongiorno. Lascio questo mio breve commento, senza entrare nel merito del tema che proponi (su cui sarebbe interessante e doveroso interrogarsi), per cogliere l’occasione di formulare i miei Auguri per le prossime festività pasquali. Mi rendo conto che in questo modo sono “caduto” nella trappola, che avrei voluto evitare (l’agnello), per cui almeno un cenno lo devo fare. E allora dirò che, se la memoria non mi inganna, nella Bibbia (credo nella prima Genesi) Dio dà agli uomini per alimentarsi tutti i prodotti della natura vegetale. Soltanto in un tempo successivo si parla anche di animali (che sia stata questa un’integrazione? ). Io da un po’ di tempo ho cominciato ad essere vicino alla “follia di Nietzsche” che abbracciò il cavallo picchiato a sangue dal suo padrone. Ho visto dei comportamenti di molti animali (non soltanto gli agnelli, che ora stanno andando di moda perchè qualche politico si è fatto ritrarre con loro in braccio)che mi fanno pensare che la vera “umanità” la posseggano loro e non la nostra specie vivente. Cordialmente, rinnovo gli Auguri.

    • Buonasera caro amico, confesso che nel momento in cui ho postato il mio appello in favore degli agnelli non avevo ancora visto lo spot del politico (se così vogliamo definirlo), tuttavia credo che i miei precedenti inviti a preservare e difendere la vita di tanti animali in pericolo mi preservino dal sospetto di partigianeria. Il racconto della Bibbia ha di recente trovato un etologo che ha ritenuto di confermarlo con un suo lavoro di carattere scientifico, mi riferisco a Desmond Morris ed al suo “La scimmia nuda”. Per il resto condivido con te la “follia di Nietzsche” e l’attribuzione del senso di umanità alle specie animali diverse dalla nostra. Ricambio gli auguri con molto affetto.

  2. “L’uomo con l’agnello” è stato fotografato anche al tavolo di un fast food – non ricordo se a leggere il giornale o mangiare assieme ad un uomo comune.. suscita affetto per similitudine..credo chesia il lavoro di un buon consulente per l’immagine. Buona Pasqua Quivi, lieta della porticina aperta sul profilo, M^

    • Buonasera gentile amica, io da sempre sono un fanatico dell’antifanatismo, perciò non condanno nessuno per le sue abitudini alimentari, però un agnellino sollecita la mia sensibilità come un bambino perché entrambi dotati dalla natura di quelle caratteristiche morfologiche atte a favorire lo sviluppo e la conservazione della vita. Per altro verso ti ringrazio per i suggerimenti e ricambio con affetto gli auguri per la Santa Pasqua.

  3. Ciao Quivisunusdepopulo, io sono un tradizionalista della cultura italiana in ogni sua forma e di ogni regione, sono un agnostico ma amo le feste della religione cattolica. Ma C’è da dire che sono un onnivoro coscienzioso,nel senso che non abuso di alimenti di origine animale ma non li escludo dalla mia dieta, e che se sono invitato a pranzo di pasqua di un amico “tradizionalista” non gli posso sfracassare i maroni che mi ha cucinato l’agnello, ma con garbo ed educazione gli dico che preferisco che un agnello faccia il suo percorso di vita e che se proprio si deve mangiarlo preferisco che lo faccia da pecora che sfamerà più persone che da agnello. Perché vogliano o no ci siamo evoluti grazie al fatto di essere carnivori e quindi cacciatori altrimenti eravamo rimasti a fare i raccoglitori di frutta, ma a quel punto non ci saremmo eretti non avremmo sviluppato i piedi , non avremmo sviluppato una muscolatura per tenerci dritti per brandeggiare armi mentre corriamo,non avremmo sviluppato la manualità e il nostro cervello, tutto in funzione di quel c…o di pollice opponibile che abbiamo sempre avuto e che non capivamo che ci avrebbe fatto dominare questo pianeta ma soprattutto non staremmo qui a scriverci :). Credo che se l’evoluzione ha voluto che diventassimo onnivori è perchè ce ne fosse bisogno per lo sviluppo della specie , che le sostanze contenute nella carne sono utili al nostro organismo e al nostro cervello. NOn sono utili invece i prodotti chimici usati per uno sviluppo indiscriminato di allevamenti , secondo me le vere cause delle neoplasie, basterebbe mangiare la carne come una volta , una volta la settimana , i pascoli non sarebbero sfruttati all’inverosimile e si ridurrebbe di 6 volte il consumo di carne, che magari mangeremmo genuina non essendoci un esigenza così indiscriminata da parte della comunità . Ai vegetariani o ai vegani però vorrei far notare che le simpatiche e dolci scimmiette (ritenute al 99% le nostre simili) mangiano la carne uccidendo anche i loro simili e che le femmine della stessa specie , per mangiarla , si “concedono” al cacciatore.
    Con questo concludo dicendo Auguri di buona pasqua a tutti aggiungendo “che C…O vi mangiate a fare l’agnello?”(Quivisunusdepopulo rispettandoti mi astengo dal mio linguaggio poco forbito) se proprio ci sentiamo il dovere di rispettare la tradizione, ce ne sono tante, se saltiamo quella dell’agnello non finiremo di certo all’inferno o i nostri avi non si rivolteranno nella tomba

  4. Buonasera egregio amico, ho molto apprezzato la tua tolleranza, la tua moderazione e la tua esegesi dell’evoluzione della specie umana, tuttavia penso che siamo divenuti onnivori non perché avessimo necessità di nutrirci anche con la carne, ma perché la trasformazione dell’ambiente e la competizione con altre specie simili ci costrinse a scendere dagli alberi e ad affrontare quella con i predatori, caso mai passando per una fase evolutiva trascorsa sulle rive del mare con una alimentazione a base di molluschi e crostacei. E’ vero che gli scimpanzé mangiano la carne dei loro simili appartenenti ad altri gruppi in caso di invasione del loro territorio, ma non é certo che si tratti di necessità alimentare, ovvero di un atteggiamento rituale volto a riaffermare il possesso del territorio e la solidarietà tra i membri del clan. Per il resto che dire? Esprimo la mia ammirazione per la tua maniera di esporre con immediatezza argomenti di assoluto buon senso e ricambio con sincerità gli auguri di buona Pasqua.

  5. Caro Amico, rieccomi, dopo breve diserzione. Voglio cogliere l’occasione per lasciare un commento, però non a Te (e me ne scuserai) ma al Tuo amico del 16 aprile. Premetto subito che ciò che ha dichiarato è certamente condivisibile sul piano generale. Tuttavia per quanto concerne, invece, la sua convinzione che grazie al <> siamo diventati dei “dominatori di questo pianeta” , ho qualche dubbio. E non per il pollice, di cui riconosco l’utilità (una certamente quella che indica l’Amico, ossia la possibilità di scrivere, ma anche il “pollice verso”), ma che saremmo dei dominatori del pianeta. Io, come ho già detto in altra occasione, stento perfino a constatare di essere proprietario di casa. Tutti i fatti mi danno torto. Nella mia abitazione (ma posso dire in ogni abitazione) esiste un mondo invisibile di microrganismi che, senza pagare affitto nè autorizzazione, si gode la mia abitazione. E tremo a pensare che cosa accada anche di notte, quando io, magari mi agito nel sonno, mentre si “muovono colonie invisibili”. Dove è il mio dominio ? Se poi usciamo dalla nostra “proprietà” fin dove possiamo esercitare il nostro dominio ? nelle profondità degli oceani ? nell’atmosfera ? sotto il mantello della crosta terrestre ? nelle camere magmatiche dei supervulcani ? Perciò, posso concordare con l’Amico quando sostiene, da agnostico, che se non fossimo diventati onniveri non saremmo giunti fino qui in questo modo, ma non credo di poter condividere che ciò ci abbia resi dei “dominatori”. In realtà noi siamo solo ciò che dobbiamo essere, e non per i nostri fini!

    • Carissimo buonasera, trovare un tuo nuovo commento per me é sempre un piacere perché ogni volta inducono a meditare sui tuoi concetti, sempre dettati dall’umiltà che li caratterizza e che anche in questa occasione ti induce a porre in evidenza tutti i limiti della nostra umanità. Tuttavia uno come me, da sempre sostenitore della relatività di ogni cosa e di ogni verità, non può non rilevare che effettivamente, in quella piccola o grande parte del mondo con il quale interagiamo, l’uomo ha assunto una posizione preponderante e prevaricante nei confronti degli altri esseri viventi comunque rientranti nella nostra limitata sfera d’influenza. Quanto a ciò che siamo e quali fini abbiamo, penso che come Pascoli dobbiamo chiederci:”Ponte gettato sui laghi sereni, per chi dunque sei fatto e dove meni?”.
      Cordiali saluti.