LA LETTERA DI UN CANE ABBANDONATO ALLA SUA FAMIGLIA. (Da LA ZAMPA.IT)

“Cara famiglia,

mi dispiace di non essere stato un cagnolino migliore. Ero al vostro fianco quando eravate malati e non mi sono mai lamentato quando mi faceva male un dente. Ero tranquillo anche quando mi trascuravate. La mia infezione è cresciuta ma a voi non è importato e quando il veterinario vi ha detto che dovevo essere operato voi mi avete portato al canile perchè non volevate altre responsabilità. Io ho provato ad essere forte e a rannicchiarmi tenendo per me il mio dolore, ho provato a essere forte per voi ma non vi è interessato. Per fortuna una signora gentile si è presa cura di me e ora i medici mi stanno curando: la mia mamma adottiva mi ha chiamato Tantum e so che sta pregando per me”.

Una lettera semplice, ma significativa.

 

LA LETTERA DI UN CANE ABBANDONATO ALLA SUA FAMIGLIA. (Da LA ZAMPA.IT)ultima modifica: 2017-09-19T18:47:53+02:00da Quivisunusdepopulo
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Commenti

LA LETTERA DI UN CANE ABBANDONATO ALLA SUA FAMIGLIA. (Da LA ZAMPA.IT) — 4 commenti

  1. Buonasera Grazia, quello che accade non é solo ciò che racconta la presunta lettera, per sapere ciò che viene fatto anche in nome della scienzza le suggerisco di leggere, se avrà il coraggio di arrivare alla fine del racconto, la storia di Febo narrata da Curzio Malaparte nel suo romanzo autobiografico “La pelle”. Cordiali saluti.

    • Ciao Roberto, leggere il brano che racconta la sorte toccata a Febo credo che non sia stato facile per nessuno, od almeno lo spero! Quanto all’Amore ( con la A maiuscola) esso non si misura, si dona, altrimenti non sarebbe neppure amore. Cordiali saluti.