GESSICA NOTARO E TANTE ALTRE: QUANDO LA LEGGE APPARE INADEGUATA

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I mezzi d’informazione hanno abbondantemente raccontato e commentato l’atroce delitto di cui é rimasta vittima Gessica Notaro, già miss Romagna 2007, sfregiata con l’acido dal suo ex fidanzato Jorgie Edson Tavares, condannato per tale reato con rito abbreviato a dieci anni di reclusione e ad altri otto anni per stalking, minacce ad ex colleghi di lavoro e maltrattamenti su animali.

Il commento della vittima in ordine alla sentenza può così sinteticamente riassumersi: mi ripaga di mesi di sofferenza, ma non lo perdonerò mai, ha rovinato per sempre la mia vita.

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Il problema posto dalla vicenda, infatti, é proprio questo: può ritenersi la privazione della libertà per un tempo più o meno lungo un adeguato contrappasso per una vita piena di sofferenze materiali e psicologiche?

Valentino Talluto

In questi giorni ha avuto termine un’altra vicenda giudiziaria: il processo a carico di Valentino Talluto, un giovane trentatreenne che, affetto da Hiv, con una malvagità  forse maggiore di quella mostrata da Jihadi John (Mohamed Emwazi) l’inglese tagliagole dell’Isis ha coscientemente e volutamente infettato almeno una trentina di donne tra i venti ed i trent’anni, oltre ad una quattordicenne, un neonato ed alcuni uomini.

L’autore di tale efferato crimine, che non si é mai dichiarato colpevole e non ha mai chiesto scusa a nessuna delle sue vittime mostrando solo indifferenza,  é stato condannato a ventiquattro anni di reclusione, non essendo stato considerato responsabile del reato di epidemia dolosa.

Una delle ragazze contagiate presenti al processo ha affermato: “é la nostra piccola, grande vittoria, ora siamo unite dalla gioia e pronte ad andare avanti”.

Personalmente vorrei augurare  all’autrice di questa dichiarazione di avere ragione, ma sono certo che tutte le vittime di questa terribile vicenda dovranno vivere tanti momenti di difficoltà, sofferenze e rimpianti,  che non saranno compensati in alcun modo dalla pena inflitta al colpevole.

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GESSICA NOTARO E TANTE ALTRE: QUANDO LA LEGGE APPARE INADEGUATAultima modifica: 2017-10-30T20:45:37+01:00da Quivisunusdepopulo
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Commenti

GESSICA NOTARO E TANTE ALTRE: QUANDO LA LEGGE APPARE INADEGUATA — 6 commenti

  1. rteo1 ha scritto il seguente commento al post :

    “Caro Amico, buona sera. Ho letto l’articolo, come mi avevi invitato a fare, sul tuo “antico” blog ma non mi è stato possibile lasciare il commento a causa del “codice” che m’impedisce la trasmissione segnalandomi “errore”. Se permetti lo lascio in questa sede. Avrei voluto scrivere questo.
    Che sono d’accordo con te. La pena di ventiquattr’anni di reclusione non ripagherà mai tutte quelle donne che sono state infettate dal virus dell’HIV. Oggi “per fortuna” con i farmaci in commercio (una sorta di coctail, per quanto mi è stato detto)non si muore più, ma, in generale, si è costretti a recarsi in ospedale almeno una volta al mese per le terapie varie. Ma c’è altro ancora: un malato di epatite oppure oncologico sono destinatari di “affetto”, di solidarietà, da parte dei cittadini; quelli affetti da HIV, invece, sono evitati come i portatori della peste. Quella “bestia umana” ha fatto un male incalcolabile a quelle “povere” donne, che spero abbiano la forza di andare avanti e affrontare tutti i disagi cui certamente andranno incontro. Tu, però, mi avevi chiesto anche un commento sulla pena: cosa vuoi che ti dica. Se dicessi: la pena di morte, sarei fuori dal tempo (peraltro già Beccaria la negava)e lontano dalla nostra vigente Costituzione. E sarei attaccato anche dai tanti che hanno lottato e lottano proprio contro la pena di morte, per i quali, in verità ho anch’io simpatizzato nel passato. E allora ? allora dico questo: vivo in una Comunità politica che, nel bene e nel male, decide anche come punire un delitto. OBBEDISCO !”

  2. Ciao amico mio, poco si può aggiungere a quanto tu scrivi: sono anch’io contrario alla pena di morte, ma non all’ergastolo perché una pena afflittiva pari alla sofferenza arrecata ingiustamente ad altri mi sembrerebbe equivalente e nutro forti dubbi che Beccaria avesse ragione circa la rieducabilità di tutti gli autori di reati. Forse non é fuori luogo ricordare che Licurgo, mitico legislatore di Sparta, aveva previsto la pena di morte per il furto di verdura al mercato ed a chi gli faceva notare l’esistenza di reati ben più gravi rispondeva che per questi purtroppo non era riuscito a trovare pene maggiori. Un affettuoso saluto.

    • Buonasera scarabeodor102, purtroppo la nostra é una società violenta, incapace di dare il giusto valore e rispetto alla libertà altrui ed, al contrario, assolutamente indisponibile a ricomoscere l’esistenza di limiti alla propria. D’altro canto la donna sta combattendo una battaglia per affermare la propria parità e la propria libertà ed é noto che in tutte le battaglie ci sono delle vittime, per fortuna generalmente onorate! Cordiali saluti.