LA POLITICA PARALLELA, cioè DUE PESI E DUE MISURE

Sul blog “VORREI, non solo pettegolezzi” é stato postato un articolo intitolato “La politica parallela”, che pone a confronto una fotografia di un comizio tenuto da Alessandro Dibattista con una che riprende i tafferugli verificatisi in occasione della “LEOPOLDA” di Renzi, traendo le conseguenze che qualsiasi benpensante potrebbe trarre.
Io sono estremamente critico a proposito di molte delle iniziative e dei provvedimenti dell’attuale Presidente del Consiglio ( vedi ad es. 80 euro o 500 euro ai diciottenni od anche l’eliminazione tout courtdell’IMU sulla prima casa), ma penso pure che chi non ha voluto assumere responsabilità di governo quando ne ha avuto l’opportunità non abbia il diritto di criticare giacchè non poteva non sapere che in tal modo avrebbe lasciato campo libero alla cosidetta “CASTA” ed alla sua difesa dei privilegi.
D’altro canto chi può escludere che a provocare i disordini della LEOPOLDA non siano stati proprio i simpatizzanti del movimento CINQUESTELLE, visto che, come disse Andreotti, a pensar male si fa peccato ma si indovina?
Posso solo aggiungere che un commento conforme al testo surriportato pare che non sia stato accettato ed io diffido sempre di chi rifiuta di ascoltare tutte le campane!

Buoni e cattivi: ci sono dittatori e dittatori?

Ieri ho appreso da un telegiornale delle tredici che un bombardamento saudita su Sana’a nello Yemen ha provocato circa 140 morti e 500 feriti tra i partecipanti ad un funerale.

Se non é una bufala, si tratta certamente di una notizia di poco conto, visto che giustamente é stata più volte riportata la notizia dell’aggressione palestinese in Israele, che ha provocato 2 morti e, se mal non ricordo, 8 feriti.

Personalmente sono convinto che la vita é sacra e che quella di un solo uomo ( e di una sola donna, per essere politicamente corretto!) vale quanto quella dell’intera umanità; allo stesso modo, però, sono convinto che i bambini sono anime innocenti dappertutto e quando sono malnutriti e terrorizzati dovrebbero suscitare lo stesso sdegno in chiunque senza distinzione di razza o di residenza.

Sono anche convinto che un dittatore dovrebbe riscuotere la medesima unanime  disapprovazione ovunque eserciti il suo dispotismo e le sue prevaricazioni e che i ribelli dello Yemen, come tutti i ribelli, certamente non si sono rivolti alla legge per cercare di far valere le proprie ragioni.

La domanda che mi assilla é perciò questa: che cosa ha di diverso loYemen rispetto alla Libia, all’Iraq ed alla Siria? e perchè solo gli yemeniti sono cattivi?

 

 

Pensieri sparsi

Immediatamente dopo il terremoto che ha quasi distrutto gli abitati di Amatrice ed Arquata del Tronto, a beneficio delle popolazioni locali, é stata avviata, tramite i gestori telefonici, la ormai immancabile raccolta di fondi.

Non sono informato dell’ammontare raggiunto dopo i primi quindici milioni di euro, nè sono in grado di dire se gli italiani sono stati generosi, o meno: é certo però che coloro che hanno contribuito lo hanno fatto col cuore.

Nutro tuttavia forti dubbi che essi potranno conoscere l’impiego delle somme raccolte dopo che la Protezione civile le avrà trasferite alle Regioni coinvolte.

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Sono rimasto piacevolmente sorpreso nel sentire che Oliver Stone, già soldato americano pluridecorato per le azioni compiute durante la guerra in Vietnam, si sia detto convinto che le nazioni debbano costruire il proprio futuro prescindendo dalle convinzioni e dagli indirizzi degli Stati Uniti.

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Ho letto su “IGNORANTECONSAPEVOLE”, un blog per altri versi apprezzabile, che il Papa si é scagliato contro la teoria Gender, ritenuta dall’autore “una cosa inesistente creata dagli stessi cattolici per instillare la paura di un futuro mondo gay” e,cioè, “una boiata”.

In realtà, comunque la si voglia giudicare, la suddetta teoria, già adottata in altri paesi,  é stata introdotta , come indirizzo, nell’ordinamento italiano dall’art. 1, comma 16, della legge sulla buona scuola, come chiarisce il documento dell’Ufficio pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

Ora si potrà anche convenire nel definirla “una boiata”, anche perchè certamente non in sintonia con l’unica legge riscontrabile in natura: quella della conservazione della specie, ma poichè essa non é stata introdotta in un verbale di assemblea condominiale, ma in un atto ufficiale dello Stato, a me sembra che a bun motivo, per la funzione che assolve e dal suo punto di vista, il Papa ne dica tutto il male possibile.

Capisco e spesso condivido l’anticlericalismo, ma “est modus in rebus”

 

 

 

Yulin e simili

Il festival di Yulin con la sua disumana raccolta e la successiva strage di migliaia e migliaia di cani e gatti mi rende triste ed adirato nei confronti dei suoi artefici.

Non meno triste ed arrabbiato mi rende il sentire che annualmente vengono uccisi circa trentamila elefanti, animali intelligenti, sensibil ed anche utili all’uomo (chi può dimenticare le lacrime dell’elefante liberato dalla catena dopo cinquant’ anni o la delicatezza di un gruppo di pachidermi nel carezzare le ossa di un loro simile?).

Lo stesso deve dirsi con riguardo alle giraffe, ai gorilla, ai rinoceronti ed ai leoni, che, a quanto pare non sono più sicuri neppure nelle riserve, nonchè per tutti gli altri animali che rischiano di estinguersi perchè l’ingordigia dell’uomo li sta man mano privando del loro habitat.

Neppure l’uomo si salva se ci si rende conto di ciò che determina le migrazioni in atto, con tutte le sofferenze e le morti che ne costituiscono l’inevitabile corollario!

 

A Cesare quel ch’é di Cesare

La “réclame” ideata da un pubblicitario, utilizzando, senza dirlo, una espressione non sua, mi ha suggerito di “postare” alcuni epigrammi di Trilussa, a partire da quello plagiato:

“FELICITA’: C’é un’Ape che se posa/ su un bottone de rosa:/ lo succhia e se ne va…/ Tutto sommato la felicità/ é una piccola cosa”

“DISINTERESSE: Disse un Porco a la Quercia:– Tu sei grande,/ forte e potente! E’ tanto che t’ammiro!…/ —Lo so:— rispose lei con un sospiro—/ é un pezzo che t’ingrassi co’ le ghiande!”

“STATURA: Er vecchio Nano de la pantomima,/ pe comparì più grande e più importante,/ se fece pijà in braccio dar Gigante:/ ma diventò più piccolo de prima.”

“LA LUMACA: La Lumachella de la Vanagloria,/ ch’era strisciata sopra un obbelisco,/ guardò la bava e disse:—Già capisco/ che lascerò un’impronta ne la Storia.”

“LA LUCCIOLA: La Luna piena minchionò la Lucciola:— Sarà l’effetto de l’economia,/ ma quel lume che porti é deboluccio…/ —Si,— disse quella — ma la luce é mia!”

“AUTARCHIA: Appena ch’er Droghiere mise in mostra/ ” Il Vero Insetticida Nazionale”,/ la Mosca disse:—Me farà più male,/ ma per lo meno é produzzione nostra.”

Chi ha orecchie da intendere: intenda!

 

 

 

” IL PATENTINO “

Il cane, com’é noto, é il migliore amico dell’uomo, non sempre é vero il contrario: in effetti, che siano di razza o meno, i cani dal punto di vista affettivo sono tutti uguali, tutti, anche quelli squilibrati, dedicano al proprio padrone la propria incondizionata devozione senza distinzione di  età, colore, censo, aspetto od altro.

I motivi per i quali l’uomo prende un cane sono i più diversi e per parlarne occorrerebbe scrivere un trattato, perciò mi limiterò al caso maggiormente diffuso: la compagnia.

Per detta motivazione c’é chi si rivolge ad un canile municipale, od a quello di animalisti volontari, c’é chi lo acquista in un negozio e chi si rivolge ad un allevamento, commerciale od amatoriale, c’é, poi, chi lo prende già adulto e chi invece lo vuole assolutamente cucciolo nell’errata convinzione che solo così potrà veramente affezionarsi, senza sapere che la sua scelta o cade su un soggetto della giusta età che ha già trascorso il periodo dell’imprinting, o su un soggetto troppo piccolo che avrà problemi per il prematuro distacco dalla mamma e dall’ambiente, compresi i fratelli.

In ogni caso, da adulto o da cucciolo, il cane entra in casa, ma siccome non é un giocattolo, come molti neofiti sembrano credere, iniziano i problemi, che non tutti sanno od hanno la voglia di affrontare e superare: così spesso si dissolvono i facili entusiasmi e si finisce per incrementare il randagismo.

L’argomento mi riporta alla memoria un articolo comparso circa vent’anni fa’ sulla rivista del club al quale ero iscritto e che con piacere riporto di seguito: ” IL PATENTINO” “E’ da molto che mi frulla per la testa l’idea di obbligare a munirsi di patentino coloro che si accingono ad adottare un animale nella propria famiglia. Parlo di cani, perchè con i loro proprietari ho spesso colloqui, divergenze di vedute e a volte accanite discussioni. Io sono sempre dalla parte dei cani e trovo sempre                 una giustificazione per ogni loro comportamento; sono    così giunta alla conclusione che sarebbe utile chiedere: vuole un cane?  favorisca il patentino!” “Ho letto di recente un articolo che riferisce della senrenza della Corte di Cassazione…che ha condannato Francesco e Antonio B.( ma perchè non scrivono i cognomi?)alla multa di tre milioni di lire oltre alle spese di giudizio perchè non hanno assolto al loro dovere di accudire ogni giorno all’animale che hanno liberamente accolto in casa:il poverino era malnutrito, pieno di pulci e zecche e, non curato, é morto. So che non si può applicare la legge del taglione, ma forse se quei signori fossero costretti a vivere nelle stesse condizioni del loro povero cane, malnutriti e infestati dai parassiti, capirebbero meglio le loro colpe!   Se, dunque, coloro che si candidano a diventare proprietari di cani dovessero prepararsi per ottenere una patente, non mi sentirei più chiedere, per esempio, se bastano due uscite al giorno intorno all’isolato per il loro cane dato che dispongono di un terrazzo di ben 2 metri per 3!   Oppure non capiterebbe più di sentire che il cane sta sempre male per poi scoprire che mangia papponi e brodaglie con avanzi di cucina “e ci mettiamo anche il nostro sugo!”.   Oppure, ancora, si sente dire che il cane nei week-end rimane a casa perchè in macchina lascia tutti i peli o che in casa il cane non entra perchè ha le pulci.   A chi ragiona così il patentino non lo si deve proprio dare come gli si deve negare la gioia di avere un cane.   Sarebbe come dare loro un quadro di Utrillo. non lo capirebbero mai!   Settembre ’98. A.K.”

Quante altre amenità potrebbero essere aggiunte, ma chi frequenta gli studi dei veterinari, od anche addirittura le esposizioni, già le conosce.