IL BALLOTTAGGIO: OPINIONI A CONFRONTO

Una persona che non condivide la mia opinione sul ballottaggio, forse per una delicatezza non necessaria, ha ritenuto di comunicarmelo in via privata, portando a sostegno della sua affermazione la vicenda elettorale di Torino, dove il risultato sarebbe stato determinato più dall’avversione nei confronti di Renzi che da una serena valutazione dei risultati coseguiti dall’amministrazione in scadenza.

Io non vivo in quella città e non ho ragione di dubitare della correttezza della tesi del mio interlocutore, peraltro non ho neppure motivi per ritenere che la nuova grstione del Comune sarà senz’altro peggiore di quella trascorsa, ciò che mi appare chiaro é che il problema sia stato affrontato da una errata prospettiva, per cui credo più che opportuno ritornare sull’argomento al fine di chiarirne gli aspetti.

Ho scritto altrove che tutti i cultori della materia sono concordi nell’affermare che nessun sistema elettorale é di per sé in grado di garantire la governabilità e che perciò occorre un correttivo utile allo scopo: il ballottaggio é, quindi, un complemento del sistema che, raccogliendo voti, sia pure di ripiego, consente di ottenere su di un programma elettorale il favore della maggioranza assoluta degli elettori ed, almeno in teoria, la stabilità del governo.

Come é evidente, esso é uno strumento non diversamente, ad esempio, da un coltello, il quale può essere usato per ottenere delle utilità od anche per compiere azioni nefande: il suo uso corretto, o meno, é rimesso alla onestà ed alla maturità dei votanti, nella formazione dell’organo parlamentare, e degli eletti, nell’espletamento coerente delle funzioni connesse al mandato ricevuto.

Ovviamente questa non é altro che un’esercitazione teorica perché, tenuto conto della sentenza della Corte Costituzionale e dell’attuale favore degli addetti ai lavori per il sistema proporzionale, di ballottaggio non si parlerà ancora per molti anni.

Con molta cordialità nei confronti di chi mi ha fatto partecipe della sua esperienza.

 

 

IL BALLOTTAGGIO: OPINIONI A CONFRONTOultima modifica: 2017-02-27T13:27:45+01:00da Quivisunusdepopulo
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Commenti

IL BALLOTTAGGIO: OPINIONI A CONFRONTO — 8 commenti

  1. Ciao io la politica purtroppo o per fortuna non riesco proprio a mandarla giù 🙂 buona giornata 😉

    • Buonasera e grazie per la visita, la verità é che la politica, volenti o nolenti, dovremmo tutti mandarla giù e digerirla per bene poiché influenza la nostra vita dalla culla alla tomba.
      Cordiali saluti.

  2. E’ vero ma se quando ero giovane ero convinta di “poter cambiare il mondo adesso vedo che voto e non cambia mai nulla. Vorrei cambiare le cose ma nessuno fa niente e da soli le cose non si possono cambiare.

  3. Buongiorno, capisco il suo scoramento perché so che il tempo che passa restringe sempre più i nostri orizzonti, però non bisogna dimenticare che tanti inutili granellini di sabbia formano una spiaggia e che proprio la gentile signora alla quale il post dava risposta ha indicato un esempio della volontà di cambiare che si é trasformata in reale cambiamento con il concorso di tanti, ovviamente, come già ho scritto, il risultato si vedrà, ma quello che é certo é che, secondo il motto degli accademici del cimento, “provando e riprovando” si arriva ad un risultato.
    Cordiali saluti.

  4. Caro Amico, come non darti ragione. Il ballottaggio è come il coltello, dipende da come lo usi. La Corte costituzionale, che su altre questioni affrontate non mi ha trovato del tutto d’accordo, mi ha, invece, convinto sul perchè ha bocciato il ballottaggio, pur avendo, io, ulteriori argomenti contro. La Corte, in buona sostanza, ha detto che tale rimedio si riscontra per l’elezione di organi monocratici (come, ad. es. i sindaci, oppure in Francia per l’elezione del Presidente). Un ballottaggio, invece, tra i due partiti che ottengono il maggior numero di voti non risulta equo (e penalizza, peraltro, il secondo partito, che pur avendo partecipato al ballottaggio tuttavia si vede attribuire i seggi in maniera proporzionale come le altre liste). Ma questi sono dettagli tecnici. Io credo che non esista alcun rimedio per fare accedere in Parlamento soltanto persone perbene. E non dico questo pensando a Verdini, ieri condannato in primo grado a 9 anni, perchè mi si potrebbero fare tantissimi altri esempi, che ora mi sfuggono a causa di qualche problema di memoria. Perciò, pur essendo stato, ed essendo ancora, sebbene sempre più sporadicamente, interessato a ragionale sui sistemi (democrazia, oligarchia, regno, aristocrazia, ecc.), tuttavia debbo arrendermi di fronte alla realtà: l’uomo-coltello non è cambiato finora e non sarà di certo il ballottaggio a renderlo migliore (nè peggiore, ovviamente). Noi continuiamo ad accapigliarci per le cose, gli oggetti, le forme, i vessilli,le bandiere, i rituali, la destra, la sinistra (grande GaBer che già si chiedeva cos’è di destra, cos’è di sinistra) invece, dovremmo batterci fino alla morte (per esagerare) per dimostrare di essere migliori di quello che siamo. Buona serata.

    • Buonasera caro amico, debbo ricordarti l’affermazione del chiarissimo professore Coviello, altrove riportata, circa la mentalità matematica necessaria per l’interpretazione delle leggi, nonchè la mia convinzione della sua apparente scarsità da parte della Corte nel giudizio emesso sull'”ITALICUM”: effettivamente con una buona capacità nell’uso delle parole si può riuscire anche a dimostrare la quadratura del cerchio (cosa impossibile in geometria, dato che una retta che toccasse due punti di un perimetro non sarebbe tangente di un cerchio), ma nella realtà la prova dei fatti la smentirebbe; analogamente per rendersi conto della capziosità dell’argomentazione della Corte é sufficiente considerare cosa succederebbe al partito giunto secondo nel suffragio degli elettori in caso di assegnazione del premio di maggioranza (ritenuto conforme al dettato costituzionale) per raggiungimento da parte di un altro concorrente del quaranta per cento dei voti: avrebbe esattamente l’attribuzione dei seggi in maniera proporzionale come tutte le altre liste!
      Per il resto non posso che concordare su ciò che dici, salvo che per dimostrare di essere migliori di quello che siamo dovremmo prima migliorarci!
      Un saluto affettuoso.

  5. Caro Amico, Ti prego di accettare con serenità le mie elaborazioni a volte “estemporanee”, come questa che ti sottopongo. Tu credi realmente che il problema di questa specie “animale” sia il “ballottaggio” ? ovvero sia l’Italicum ? o il PD, renziano e antirenziano ? Gli uomini vivono nell’illusione di avere il dominio assoluto sul mondo. Essi, in realtà, non sono altro che un insignificante strumento, come tutti gli altri esseri viventi, di un fine che non gli appartiene. L’uomo, infatti, é un fine, che è diverso dal suo. Egli non ha alcun dominio su tale fine, che si realizzerà a prescindere dalla volontà degli uomini. Lo so, hai ragione quando poni all’attenzione le questioni concrete, come anche quella della Corte costituzionale e del suo operato, ma veramente la nostra vita (non intendo, ovviamente, quella biologica, che soggiace agli istinti del corpo)ha a che fare con le “sentenze” della Corte ? Ho studiato per anni che cosa sia un ordinamento costituzionale; ho approfondito le dinamiche politiche e le regole giuridiche che intervengono per dare forma ai governi delle Comunità. Probabilmente continuerò a farlo, perchè la mia metà (non sono certo della frazione) “vive la realtà”, ma, credimi, l’altra metà mi spinge perfino a pensare che “la Corte Costituzionale non esiste”. E allora Ti domando: chi è l’Uomo ?

    • Buonasera mio caro amico. le tue elaborazioni io le accetto non solo con serenità ma con grande piacere perché sono il prodotto di una persona abituata a pensare a ciò che potrebbe migliorare la vita dell’umanità, pur essendo consapevole dell’impossibilità della sua realizzazione. Al contrario io credo che l’unica cosa che potrebbe cambiare la nostra vita sarebbe l’onestà generalizzata, qualità che purtroppo vive ad Utòpia (come avrebbe detto Tommaso Moro), ma poiché tu mi chiedi chi é l’Uomo ed io non sono abituato ai voli pindarici ti risponderò che, come specie, l’uomo appartiene all’Ordine dei Primati ed, a ben guardare, più o meno si comporta come quelli più simili a lui!
      Perché sia nato e quale sia il suo fine non ci é dato saperlo, ma poichè la natura, pur procedendo per tentativi, tende alla creazione di entità di successo, da intendersi come migliore adattamento all’ambiente, dovremmo sperare che abbia raggiunto il suo scopo. Ciò ci consente anche di sperare nell’immortalità dell’anima!
      Ti saluto cordialmente.