GLI ANIMALI ED I TEST DI TOSSICITA’

Ho copiato l’immagine che ripropongo qui sotto dal blog di Debora Candiotto perché sia chiaro cosa penso io contrariamente a ciò che pensano i nostri politici, che forse sono più interessati agli affari! Ma poi, che bisogno c’é delle cavie animali? non sono sufficienti i tanti fumatori accaniti, alcolizzati e drogati umani?

 

L'immagine può contenere: una o più persone, cane, meme e sMS

GLI ANIMALI ED I TEST DI TOSSICITA’ultima modifica: 2017-02-18T12:50:26+01:00da Quivisunusdepopulo
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Commenti

GLI ANIMALI ED I TEST DI TOSSICITA’ — 10 commenti

  1. Caro Amico, sinceramente non capisco proprio come i cani siano diventati i migliori amici degli uomini. Sinceramente, se fosse vera la teoria pitagorica delle tasmigrazione,dichiaro sin d’ora di volermi mutare in una specie che sia a vita “nemica degli uomini”. In alternativa, in qualsiasi specie che non abbia mai alcun contatto con la specie umana. Ricordo (spero non male) che alcuni anni addietro scoppiò uno scandalo per le vivisezioni di animali fatte col solo fine di constatare se con amputazioni e torture provassero dolore. Una volta mi entusiasmai per il film “il pianeta delle scimmie”. Ti auguro una buona serata.

    • Buongiorno carissimo,
      anche se gli uomini di scienza sostengono che la supremazia della specie umana é conseguenza del maggiore sviluppo del suo cervello, la verità é che tale maggiore sviluppo é stato messo a solo ed esclusivo servizio della sua aggressività, alla quale unicamente é dovuta la sua affermazione di essere dominante. Il suo dominio durerà finché, non avendo altro da distruggere, rivolgerà la sua ferocia verso sé stesso, in tal modo decretando la sua rovina.
      L’affermazione dantesca “fatti non foste a viver come bruti…” rappresenta nient’altro che un’illusione.
      Certo non possiamo immaginare quale altro animale prevarrà dopo la catastrofe umana, ma sono pronto a scommettere che la sua affermazione sarà sostenuta dalla sua maggiore aggressività del momento.
      Sono pessimista? purtroppo non lo saprò mai!
      Cordiali saluti.

  2. Caro Amico.. intanto grazie per aver fatto del tuo blog un mezzo per creare informazione.. purtroppo all’orrore nn c’è fine.. il 23 il Governo è intenzionato a reintrodurre l’eutanasia nei canili e l’abbattimento dei cani vaganti da parte dei cacciatori..oltre all’abbattimento programmato dei lupi.. che fare??????? purtroppo non so come si possano fermare dopo anni di lotte ecco il risultato..

    • Mia carissima amica non devi ringraziarmi di niente, quello che faccio é solo quel poco che mi é possibile ed é un ringraziamento per le gioie, le ore liete e l’amore che mi hanno dato i miei cani, al loro ricordo con convinzione ripeto la frase che ho letto nel tuo blog: “quando mi chiederanno che cosa é la felicità parlerò di voi”.
      Metterò sul mio blog anche l’ultima immagine da te proposta.
      Cordiali saluti.

  3. Caro Amico, Tu dici che secondo gli scienziati la supremazia degli esseri umani dipenda dal maggior cervello. Una relazione che in verità non mi convince (anche perchè non mi fido di coloro che parlano bene di se stessi). Per verificare, tuttavia, se sia io in errore farò una prova. A Tuo avviso i virus hanno un cervello più piccolo o più grande di quello degli esseri umani ? E’ un dato certo che all’inizio della vita si ritrovano i virus e che a tutt’oggi sono ancora più presenti e di tale mutevolezza che malgrado gli sforzi “sovrumani” della “scienza” (la stessa della teoria sui cervelli ?) non si è riusciti a debellarli. Peraltro “convivono” all’interno del nostro corpo, e fintanto che gli sta bene così, perchè quando cambiano idea diventano per noi tossici e ci danno tanti problemi, a volte perfino letali. Prima di chiudere, mi sovviene, in relazione al tema del post, che i cani, che hanno un cervello più piccolo dei loro aguzzini (che si spacciano per amici), riescono ad udire frequenze sonore al di sotto dei 16.000 hz, e hanno un olfatto tanto sviluppato che sono indispensabili per la ricerca di prove di vario genere. E forse hanno anche altre particolarità che per conoscerle bisognerebbe essere dei cani e non dei cosiddetti “umani”. Ah, dimenticavo: l’affetto di quel cane che ogni giorno si recava sulla tomba del suo amico “il padrone” e di quell’altro cane che vegliò a lungo il suo amico-uomo colpito da infarto. Cordialmente.

    • Bungiorno caro amico,
      io credo che la natura abbia dotato ciascun essere vivente delle abilità necessarie per vivere come singolo e come specie anche a danno di altre specie, non solo a favore, questo non significa che altri virus, batteri od animali abbiano le stesse, o maggiori, capacità dell’uomo di pensiero ed elaborazione astratta e, quindi, di conoscenza: basti pensare che, a prescindere dalla relativa utilità, solo l’uomo é stato capace di penetrare nell’universo e scoprire, tra l’altro, sette pianeti lontani trentasei anni luce dalla nostra terra, di cui tre apparentemente abitabili. Per quanto riguarda il comportamento dei cani a me piace ricordare l’Akita giapponese che per oltre dieci anni andò ad attendere l’arrivo del treno che avrebbe dovuto riportare a casa il suo padrone, purtroppo morto in seguito ad un bombardamento.
      Cordiali saluti.

  4. Caro Amico, apprezzo le Tue argomentazioni, e mi è molto piaciuto il ricordo di Akita. Detto questo, Aristotele sosteneva che ogni cosa serve ad un fine e che la natura non fa nulla con economia. Io sono convinto che avesse ragione. Perciò sia l’uomo che il virus, o i batteri, hanno nel Tuo universo (visto che l’hai citato) il ruolo che essi debbono avere. E basta, nè di più nè di meno. Pertanto, quello che si ritiene essere il “primato” dell’uomo, ossia un “grande cervello, può esserlo, se vuoi, ma soltanto in rapporto alla sua stessa specie ma mai delle altre specie. Evidentemente, per la natura, si è reso necessario che, in questa fase spazio-tempo, la specie umana avesse tale cervello (che tuttavia non serve per avere il dominio assoluto sugli istinti corporali!).Tu esalti la scoperta dei sette pianeti che in altri sistemi solari avrebbero caratteristiche simili a quelle della terra. fai bene, e condivido; ho tuttavia qualche riserva quando da tale scoperta se ne voglia trarre la conseguenze che ciò corrisponda al “primato”, di cui sopra. Voglio farti un esempio, traendolo da quanto mi è accaduto stamattina: Ho portato a mio cugino il Presepe per farlo “restaurare”. Quando lo ha aperto mi ha chiesto: e il dormiente ? dov’è il dormiente ? Ho esitato nel rispondere; non avevo ben chiaro il problema. E lui mi ha detto: Caro cugino, il Presepe è la rappresentazione della nostra vita. Ognuno deve stare al suo posto, e quì – mentre mi indicava col dito il luogo – ci deve stare il dormiente ! Buona serata.

    • Caro amico,
      che dire: ammiro la saggezza di tuo cugino, che da esperto restauratore di Presepi é certamente un contemplativo e, forse, davvero crede che nel mondo reale ognuno stia al suo posto!
      Cordiali saluti.

  5. Caro Amico,sono certo che apprezzerai la mia “difesa d’ufficio” di mio cugino. Stare al proprio posto, come tu giustamente dubiti, deve essere inteso in senso dinamico. Tu sai bene che “nulla si crea, nè si distrugge ma tutto si trasforma”. E’ in questa prospettiva che va inteso il suo “ognuno deve stare al suo posto”, ossia ognuno deve seguire il suo processo di trasformazione, che, mi consentirai la mia idea egualitaria, nessuno potrà mai arrestare, nè se sia ricco nè se sia povero su questa terra. Relativamente ai primi mi viene, ora da pensare, a quanto si struggano durante l’esistenza per “allungarla” di qualche giorno (o anno, poco importa) senza aver capito che è l’intensità, l’ampiezza (questa idea è di Luciano De Crescenzo), che è importante nella vita. Mi ricordo che Prezzolini una volta disse che un uomo può vivere anche cent’anni ma spreca la propria vita se non ne fa esperienza. Credo che Socrate avrebbe aggiunto anche che bisogna vivere bene con la prospettiva di liberarsi dalle catene degli istinti e del corpo.Non amo molto citare Alessandro detto Magno, però può servire agli uomini come esempio per capire che pur avendo, egli, vissuto circa 30 anni ha lasciato una traccia indelebile nella storia scritta dagli uomini. Il presepe di mio cugino è la rappresentazione della vita; dove ognuno interpreta la sua parte. Chi ha pensato al Presepe (che si fa risalire a San Francesco), al di là dell’aspetto religioso, ha rappresentato al tempo stesso il palcoscenico della vita. Siamo tutti sopra un palcoscenico, e non importa se si è attori principali, comparse, suggeritori, o si stia dietro le quinte. Alla fine per tutti si cambierà la scena e poi calerà il sipario. Con serenità Ti saluto, Caro Amico.

    • Caro amico, come non condividere i tuoi pensieri? Io sono convinto, per dirla con Dante, che noi siamo fatti “per seguir virtute e canoscenza” e, possibilmente per poter dire alla fine della nostra(spero lunga e fruttuosa) vita, come Orazio, “non omnis moriar”.
      Saluti affettuosi.