LE INDAGINI DI UN MAGISTRATO DRAMMATURGO E L’ITALIA D’OGGI

Una ventina di anni fa comperai, nella edizione TASCABILI ECONOMICI NEWTON, “Corruzione al Palazzo di Giustizia” l’opera più famosa di Ugo Betti, magistrato e drammaturgo morto a Roma il 9 giugno 1953.

Lo ricordo perchè, al di di là dell’importanza del dramma, ritengo assolutamente appropriato ai nostri giorni    il breve commento riportato nella quarta di copertina, che di seguito integralmente trascrivo:

“Rappresentato per la prima volta nel 1949 e presto diventato un successo mondiale, Corruzione al Palazzo di Giustizia é oggi una lettura di straordinaria attualità nell’Italia della mafia, della camorra e di Tangentopoli, il dramma di Ugo Betti indaga nei rapporti fra magistratura e politica, fra diritto e dignità umana, fra giustizia e potere. Ma soprattutto si pone l’interrogativo: chi sono i giudici? Sono esseri superiori e migliori di quelli che devono giudicare? Sanno realmente che cos’é il bene e il male? Betti, che fu per gran parte della sua vita un magistrato, risponde non con astratte formulazioni, ma con un dramma avvincente che affonda nei meandri della giustizia umana, nei suoi intrighi e nelle sue miserie.”

Oggi, a sessantasette anni di distanza, con la continua osmosi fra magistrati e politici e  la latente contrapposizione tra le due funzioni, che finisce per renderle partecipi del medesimo potere, con la facilità di diffusione delle notizie,vere e false, filtrate per interessi insondabili e spesso inconfessabili, l’indagine su quei rapporti e la loro corretta definizione appare e sarebbe ancora più necessaria, specialmente a tutela di quella maggioranza silenziosa, immiserita ed insicura, che porta il peso dell’esistenza di tutti.

 

 

LA DEMOCRAZIA, IL REFERENDUM E LA SPERANZA

Ho letto l’intervento di Davide Casaleggio al ” Global Forum on Modern Direct Democracy” tenutosi a San Sebastian il 19 novembre  scorso: ho l’impressione che, come suol dirsi, abbia scoperto l’acqua calda e, cioè, come possa farsi con metodi moderni, tramite internet, quel che si é sempre fatto con le discussioni nelle sezioni sparse nel territorio e nelle scuole di partito,nonchè  anche nelle assemblee sindacali, dove uno vale uno, ma c’é sempre qualche “uno” che vale di più!

Ciò mi induce ad alcune considerazioni sul REFERENDUM COSTITUZIONALE ed alla contrapposizione tra i sostenitori del SI, che vogliono un cambiamento, non so dire quanto effettivo e positivo, ed i sostenitori del NO, i quali, se non sono in mala fede, dimostrano di non aver mai letto lo “Zibaldone”, altrimenti saprebbero che stanno guardando la luna nel pozzo: non capisco, infatti, come si possa dire che i cittadini sarebbero espropriati del diritto di scegliere i senatori quando é noto che i consiglieri regionali ed i sindaci, eventuamente chiamati al Senato della Repubblica, non nascono sotto i cavoli, ma sono regolarmente eletti su base regionale (come prevede il testo vigente della Costituzione!), ovvero come possa sostenersi, senza dimenticare Herbert Spencer, che rappresenta un regresso il passaggio dalla semplicità dell’attuale formula dell’articolo 70 alla specificazione “prolissa?” dei compiti differenziati della Camera dei deputati e del Senato.

Nè più convincenti appaiono  le affermazione concernenti l’illegittimità dell’attuale Parlamento per effetto della sentenza dichiarativa  dell’incostituzionalità della legge elettorale con cui é stato formato, dato che é nozione elementare che le sentenze della Corte costituzionale hanno effetto solo “ex nunc”, cioè non per il passato, ovvero il rilievo che l’attuale Presidente del consiglio non é stato eletto dal popolo, visto che la Costituzione (testo vigente) non prevede tale requisito e, comunque, l’investitura popolare deriva dalla sua designazione a segretario del partito cui é stata affidata la formazione del Governo.

  Un esempio di illuminata serietà si può ritrovare nella notizia, riportata dal Corriere della Sera, di un giudice di Buenos Aires, il quale  ha riconosciuto che i tre elefanti, gia insediati nello zoo della città ormai chiuso, come gli esseri umani, sono titolari di un diritto alla salute che va tutelato e, conseguentemente, ha ammesso che possano essere tutelati davanti alla legge da un avvocato, come tutti i cittadini.

C’é sempre la possibilità di coltivare una speranza! 

 

LA CHIROMANTE SCIENTIFICA

Pare che la Software House Ubisoft in collaborazione con l’Università di Cambridge abbia messo a punto un programma capace di prevedere per ciascun soggetto interessato, previa fornitura di un determinato quantitativo di dati personali, molti accadimenti della sua vita futura, compreso il momento, o quantomeno il periodo, della sua morte!

Io non so se sia vero o si tratti solo di una “boutade”, ovvero di un sistema per acquisire dati da commercializzare, ma quello che é certo, in caso positivo, é che peggiore servigio non potrebbe essere offerto all’umanità dopo averle tolto la speranza di una vita indefinita.

PROBLEMI DI SPAZIO: L’ATOMO, IL COSMO E LE MIGRAZIONI

Democrito é considerato il padre della fisica moderna: egli, anche facendo tesoro degli insegnamenti del suo maestro Leucippo, già duemilaquattrocento anni fa intuì che la materia é formata di atomi indivisibili, eterni e mobili nel vuoto (si può, senza possibilità di smentita, dire che egli abbia anche anticipato la legge di Lavoisier).
Solo in epoca moderna é stata prima supposta e poi dimostrata l’erroneità della sua convinzione circa l’indivisibilità dell’atomo: si é infatti scoperto che esso é formato da particelle subatomiche distinguibili in nucleo, formato di protoni con carica positiva e neutroni senza carica, ed elettroni, con carica negativa, ruotanti nel vuoto attorno al nucleo ad una distanza tale che, se rappresentassimo il nucleo delle dimensioni di un pallone da calcio, ne sarebbero distanti oltre venti chilometri.
Recentemente (nel 2009) il telescopio Kepler, lanciato dalla NASA alla ricerca di pianeti nello spazio extrasolare, tenendo sotto costante controllo circa 145000 stelle della zona di via lattea più vicina alla terra, ha sostanzialmente dimostrato l’assoluta somiglianza con l’atomo dei sistemi composti da ciascuna stella con i propri pianeti.
In conseguenza dei rilevamenti di Kepler gli studiosi hanno potuto accertare che il pianeta roccioso più vicino alla Terra, inabitabile perchè troppo prossimo alla sua stella, si trova nella costellazione Alpha Centauri a solo 4,3 anni luce da noi: una cosa da poco se non fosse che, trasformando gli anni luce in anni solari, alla velocità di Juno, l’oggetto terrestre che ha raggiunto la più alta velocità nello spazio, per arrivarci di anni ne occorrerebbero circa quindicimila!
Inutile,perciò, calcolare il tempo occorrente per approdare sul pianeta più simile alla Terra, posto a circa millequattrocento anni luce, anche se, tenuto conto che la distanza che ci separa dal centro della nostra galassia é di venticinquemila anni luce, tutto sommato si può dire che si trovi nel giardino di casa.
Di conseguenza, fino a quando non avrà trovato un mezzo di trasporto più veloce della luce, l’uomo dovrà rimanere sulla Terra o, meglio, su quel 29% non coperto dalle acque in cui é comparso alcuni milioni di anni fa ed ha cominciato a muoversi.

La razza umana, per quello che se ne sa, dalla sua prima apparizione come ominide nella Rift Valley circa sette milioni di anni addietro, attraverso tutte le sue trasformazioni, non ha fatto altro che diffondersi sui vari continenti, sovrapponendosi, sostituendosi. assimilandosi o distruggendosi, come notoriamente é avvenuto nell’incontro tra l’uomo di Neanderthal, già stanziato in Europa, ed il così detto homo sapiens (al quale immeritatamente apparteniamo).

Del resto, parlando dei tempi più recenti, la discesa dei Dori in Grecia, l’espansione romana dopo quella cartaginese, la calata dei barbari, la discesa dei normanni, le conquiste arabe in Africa ed in Spagna e le conquiste di Gengis Khan non sono che la prosecuzione di quella insopprimibile tendenza dell’uomo a ricercare le migliori condizioni di vita anche mettendo a repentaglio la propria esistenza.

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Ogni migrazione infatti é causata  dalla variazione della pressione demografica che, determinata dalle più svariate cause, può salire in un particolare luogo sino a renderlo non più accogliente, o addirittura  assolutamente inabitabile, per tutta o parte del la popolazione ivi stanziata: si avvia nella circostanza un flusso di partenze verso altre località che, secondo i motivi scatenanti, può riguardare i più dotati economicamente o culturalmente od, al contrario, i meno abbienti, i disperati e, sempre, gli avventurieri e coloro che hanno problemi con la giustizia, in ogni caso i più determinati e pronti a correre tutti i rischi dell’avventura.

Nessuno, infatti, può credere che tutte le migrazioni dalla Grecia classica verso le coste italiane siano riuscite a giungervi ed, in caso affermativo, a stanziarvisi per fondare quelle città globalmente conosciute come  “Magna Grecia”, o che tutti coloro che nei primi decenni del ventesimo secolo partirono dall’ Europa verso le Americhe vi siano giunti e siano effettivamente riusciti a rimanervi

Così anche ai nostri giorni chi si accinge ad abbandonare il proprio paese alla ricerca di una nuova patria sa che la sua é solo una  grande speranza, che potrà dissolversi, come nella realtà purtroppo avviene, nella maniera più tragica, con la perdita della vita, o più penosa, con l’ostilità ed il rifiuto dell’ accoglienza da parte delle popolazioni locali ed i conseguenti stenti, a volte anche peggiori di quelli abbandonati, ovvero infine con l’accoglienza ed il reale inizio di una nuova vita

Indipendentemente dall’accoglienza ricevuta, i nuovi arrivati in qualsiasi luogo ne alterano la composizione, jl carico demografico, il mercato del lavoro (anche criminale!), il commercio, gli usi e le convinzioni etiche e religiose, modificando gli equilibri esistenti ed, il più delle volte, suscitando un ulteriore spostamento verso altre nazioni di quelle fasce di popolazione direttamente od indirettamente colpite per l’accresciuta concorrenza nella ricerca di occupazione o per l’abbassamento del tenore di vita: naturalmente anche questa migrazione di rimbalzo sarà intrapresa dai più dotati economicamente o culturalmente, come é facilmente verificabile analizzando la composizione dei circa centotrentamila italiani espatriati nell’anno in corso.

La pressione dei nuovi arrivati può giungere a livelli tali da generare rivolte e conflitti con i residenti con conseguenze non prevedibili,  certamente sconvolgenti della compagine sociale preesistente, come possono dimostrare gli accadimenti di Monaco del capodanno scorso e le precedenti rivolte della banlieue parigina.

Sarebbe perciò necessario ridurre e disciplinare quelli che sono i naturali spostamenti delle popolazioni, ma per conseguire questo risultato occorrerebbe porre un freno agli interessi strategici e commerciali dei paesi dominanti ed ancor più a quelli delle multinazionali, che in tutto il mondo stanno espropriando l’ umanità non solo dei profitti, ma anche dei mezzi di produzione, primo dei quali la terra.

 

 

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IL REFERENDUM COSTITUZIONALE ED I CONGIUNTIVI

Ieri sera facendo zapping con il telecomando del televisore mi é capitato di vedere un noto parlamentare, abituale frequentatore di talk-show ed acceso sostenitore del “NO” al referendum costituzionale, che così si é testualmente espresso: ” PERCHE’ SE SI SAREBBE VOLUTO…”; ho capito perchè qualcuno sul suo blog ha scritto :” io voto NO, voglio capire!!!”.

Per capire bisogna saper leggere ed interpretare ciò che si legge attribuendo a ciascun vocabolo il significato più appropriato al contesto in cui é inserito, cioè bisogna conoscere la lingua, con le sue regole grammaticali e sintattiche, con uno sguardo attento a quella parte dell’ordinamento giuridico che si ritiene obsoleto od inadeguato al momento storico che si vive, senza dimenticare che le leggi sono un prodotto sociale e che, perciò, debbono cambiare con il mutare dei tempi, dei luoghi e delle vicissitudini umane.

Ho deciso, non voglio confondermi!

BENVENUTI A “VILLA ARZILLA”

 

Risultati immagini per foto rappresentanti europei

Chiarisco immediatamente che ho preso sia il titolo che la fotografia dal blog “CARICO A CHIACCHIERE” perchè relativi ad un post che, a parer mio, avrebbe avuto bisogno di un commento, ma poichè diffido di coloro che si riservano il diritto di decidere se pubblicarli, o meno, ho optato per una diversa soluzione.

L’articolo parte dal porre in evidenza lo sconcerto e la preoccupazione suscitati in Europa dalla elezione di Trump come 45° presidente degli Stati uniti d’America, la disgregazione degli stati dell’Unione europea, i reciproci sospetti, i contrastanti interessi, l’insopportabilità dei diktat e l’autonomia di fatto dei sigoli Stati e, coseguentemente, finisce per immaginare l’Europa (l’Unione europea) come una casa di riposo, “VILLA ARZILLA” appunto, molto ben frequentata dalle compagnie potenti ed illustri che vi risiedono.

Su quanto sin qui riportato non ho nulla da obiettare, così come condivido anche la previsione che le divisioni dei paesi europei faciliteranno il compito di Trump nel condurre la sua politica estera, ma, tanto per cominciare con una battuta, non credo che esistano “belle e buone” case di riposo, visto che esse sono comunque un ripiego per chi non é più autosufficiente.

Posso poi convenire nel definire Assad un dittatore, ma non posso non ricordare che la Siria era uno stato multietnico e multireligioso che aveva un suo equilibrio ed una pacifica convivenza che furono sconvolti, come in Libia ed altrove, dal vento della primavera araba, sostenuto dagli USA con risultati certamente discutibili.

Non so se Putin sia, o meno, una spina nel fianco dell’Europa, ma certamente non approvo l’insediamento di truppe italiane in Lettonia a confine con la Russia, tenuto conto che dovunque siano state dispiegate forze armate del nostro paese lo sono state in seguito ad interventi americani in territori stranieri, non si sa se portatori di democrazia o di corruzione e stragi senza fine.

Allo stesso modo non credo che una base navale russa in Mediterraneo potrebbe essere dannosa per l’Italia o per L’Europa, visto che in zona già sono stanziate forze navali di altre potenze straniere.

Naturalmente questa é l’opinione di uno qualsiasi del popolo!

 

 

VAURO, LA LEOPOLDA ED IL TERREMOTO

Vauro ha pubblicato una vignetta in cui si vede un uomo rivolgersi al Cielo per invocare una scossa di terremoto per…danneggiare la LEPOLDA. Se dovessimo credere all’interpretazione data da Radio Maria del sisma che ha colpito la zona a confine tra Lazio, Marche ed Umbria, come castigo divino, dovremmo dedurre che l’assemblea della LEOPOLDA non ne é meritevole.

La verità é che sia l’una che l’altra sono l’espressione dell’imbarbarimento delle coscienze e del decadimento morale dei nostri tempi, oltre che una grave offesa alla fede di tanti credenti in Dio e nella sua misericordia, certamente in entrambe si può rilevare l’assoluta dimenticanza del colloquio intervenuto tra Dio ed Abramo che lo supplicava di non distruggere le città di Sodoma e Gomorra, e la promessa del Signore ad Abramo di accogliere la sua preghiera nel caso che avesse trovato nelle città anche un solo giusto.

Certamente entrambe mostrano anche la dimenticanza  del detto  espressione della saggezza popolare: “scherza coi fanti e lascia stare i Santi”